Le Organizzazioni Sindacali Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil proclamano per il 17 settembre 2012 uno sciopero nazionale del settore delle telecomunicazioni (TLC).
In difesa del Contratto Nazionale per tutta la filiera senza discriminazioni per i lavoratori dei customer care, per norme a tutela dell’occupazione sul territorio nei casi di cambio di appalto e delle cessioni di ramo d’azienda, Per un aumento contrattuale che porti il recupero totale del potere di acquisto, Per il giusto riconoscimento della professionalità e dei nuovi mestieri. Le Lavoratrici e i Lavoratori del settore si mobilitano con lo sciopero per l’intero turno di lavoro in tutta Italia il giorno 17 settembre con manifestazioni a livello regionale.
Sono in corso in tutti i posti di lavoro di tutte le aziende del settore Assemblee dei lavoratori per illustrare le ragioni e le iniziative per respingere l’idea delle imprese di un contratto più povero, di lavoratori discriminati e sfruttati, per riaprire un confronto che porti velocemente al rinnovo del CCNL di settore e di tutti i rinnovi degli accordi di secondo livello.
Uno sciopero importante, il primo che vede i lavori delle aziende di telecomunicazioni riunirsi da soli per far valere i propri diritti. Il lavoratore del call center non è più un ragazzino che va a guadagnarsi i soldi per uscire la sera, è un lavoratore serio che ha diritto ad un contratto alla pari con gli altri settori. L’Asstel (Associazione di categoria che rappresenta le imprese con contratti CCNL) ha impedito la riapertura del tavolo con i sindacati nel tentativo di dilatare i tempi con manovre finalizzate a impedire la chiusura dell’accordo entro l’anno 2012.
Anche in Sardegna ci sarà l’adesione allo sciopero con una manifestazione che partirà lunedì mattina da Piazza del Carmine a Cagliari per attraversare le strade principali e via Roma sino ad Arrivare alla Sede di Confidustria in Viale Colombo. “In Sardegna non c’è solo L’ALCOA” dichiara Tonino Ortega segretario regionale della Uilcom; “noi non abbiamo i caschetti da sbattere per strada” prosegue il Leader della UIL sottolineando quanto in Sardegna sia importante il settore delle comunicazioni e quanti posti di lavoro sono stati persi a causa della chiusura di numerosi call center in tutta l’Isola. In Sardegna abbiamo tante imprese minori con migliaia di lavoratori “operatori di call center outbound” assunti con contratti sottopagati ma anche le più importanti sedi di Aziende importanti come Telecom, Tiscali, H3G che devono unirsi e far sentire la propria voce per la tutela del lavoratore. Vogliono dividere il contratto di categoria per indebolirlo e delocalizzare i servizi di call center con un netto risparmio per l’azienda ed a farne le spese è sempre il lavoratore.