Un Bottino insolito, come il mezzo per trasportarlo un’ape 50 rubata. Non è andato molto bene il furto notturno di piattaforme metalliche per ponteggi, compiuto da Salvatore Anedda 48 anni, disoccupato e da un’altro complice non identificato di Elmas. L’uomo è stato processato per direttissima, patteggiando una pena a sei mesi di reclusione e con l’obbligo inoltre di dimora nella sua residenza di Elmas. La sua sventura è stato il trasporto difficoltoso del bottino caricato velocemente nello cassone striminzito di un’Apixedda Rubata. Secondo il racconto dei carabinieri e de “La Nuova Sardegna”, uno dei due ladri è fuggito dall’abitacolo della motocarrozzetta appena notato i militari è ha provocato l’inattesa, impennata del piccolo mezzo privato del contrappeso, all’interno dell’Ape è rimasto intrappolato Anedda, finito in cella, con l’accusa di concorso in furto aggravato. Inutile dire che non ha voluto svelare l’identità del suo complice “di peso”, che è appunto riuscito a dileguarsi nei campi a ridosso della via Sulcitana, dove l’Ape è stata intercettata intorno alle 23.40 da una pattuglia del Radiomobile della Compagnia di Cagliari, il cui equipaggio si è insospettito nel vedere l’ape priva di targa procedere stracarica e a fari spenti nei pressi della via Polveriera, praticamente la parallela della strada principale dell’ex frazione cagliaritana. Inutile dire che agli uomini dell’Arma non c’è voluto più di tanto per capire che il carico dell’apixedda era di provenienza furtiva. Ovvero quelle pedane in ferro zincato erano state rubate poco prima in un deposito-cantiere nella cosiddetta “zona spontanea” posta all’estrema periferia. Materiale che è stato subito restituito all’ignaro derubato.