Vietato ‘allattare’ su Facebook. L’ho capito tre giorni fa, quando dopo aver condiviso il post raffigurante una madre in sedia a rotelle che allatta il proprio figlio, facebook ha deciso di bloccare il mio account per tre giorni. Non potevo scrivere, postare, rispondere alle chat.
“Matteo sei arrabbiato con me? perchè non rispondi?”. Io provavo a rispondere, ma ecco la risposta automatica di facebook “Invio non riuscito, Di recente hai pubblicato un contenuto che non rispetta le normative di Facebook, quindi ti è stato temporaneamente impedito di usare questa funzione. Per ulteriori informazioni, visita il Centro assistenza. Per evitare di subire ulteriori blocchi in futuro, assicurati di aver letto e compreso gli Standard della comunità di Facebook. II blocco sarà ancora attivo per 2 giorni e 20 ore.”
E così non ho potuto fare gli auguri alle donne l’8 Marzo, niente aggiornamento notizie sulle mie pagine per tre giorni e così via… Però continuavo a leggere, e vedere cosa pubblicavano gli altri. Fotografie di immigrati sul “cascione di un’apixedda” paragonati ad un “Trasporto Guaina”, foto un cadavere in mare a flumini, link razzisti, post omofobi, bufale che mostrano donne denigrate per i festeggiamenti da “zoccole” per la festa della donna. Tutto questo è concesso dalla policy di facebook, tutto questo è molto più corretto di una donna disabile che allatta il proprio figlio. Deluso da questo metodo di valutazione di facebook, accendo la tv e becco la prima puntata dell’Isola dei famosi. Cosa trasmettono? Tette che rimbalzano, ciolle a penzoloni e culi al vento. #siamomessibene