Il calcio è uno sport mondiale, fatto di idoli e personaggi capaci di scrivere le pagine più spettacolari di questa disciplina attraverso goal impensabili, giocate uniche e momenti pieni di adrenalina. Tra i calciatori più famosi della storia, quello che all’unanimità ha rivoluzionato questo sport più di ogni altro attraverso grandi prestazioni e momenti indimenticabili, è stato l’argentino Diego Armando Maradona. Nato sotto il segno dello Scorpione in una delle zone più povere della periferia di Buenos Aires, l’argentino ha vissuto una vera e propria ascensione al firmamento delle stelle del calcio, arrivando ad essere la più brillante di tutte per una serie di ragioni. In primis, la sua capacità di arrivare in cima al mondo in occasione della vittoria del mondiale 1986 con la sua tanto amata Argentina lo ha proiettato in una dimensione unica, visto il carattere totalmente epico dell’impresa della nazionale sudamericana in quel torneo. La vittoria storica contro l’Inghilterra nei quarti di finale arrivata con il famoso goal con la mano e la serpentina più strepitosa della storia del calcio, fu il momento più decisivo e romantico quella spedizione poi diventata vincente il 29 giugno, quando fu lo stesso Maradona ad alzare al cielo la tanto agognata coppa.
Ma Maradona non è stato eccezionale solo con la maglia della sua nazionale. Sbocciato all’Argentinos Juniors e poi passato al più possente Boca, fu reclutato dal Barcellona nel 1982. A quell’epoca la squadra blaugrana non era certamente forte come adesso, ma l’argentino fu poco assistito dalla buona sorte, incappando in un’epatite e in un brutto infortunio alla caviglia. La gloria lo aspettava a Napoli, una città da sempre senza un Re, che trovò nell’argentino il condottiero viscerale atteso da tempo. La squadra partenopea, oggi una delle più attrezzate a imporsi nel campionato italiano secondo le principali scommesse della Serie A di bet365, era in quel momento solo una realtà provinciale armata da una grande passione dei suoi tifosi ma mai capace di vincere. Con l’arrivo di Maradona le cose cambiarono. Dopo una prima stagione difficile, nella quale gli azzurri evitarono di poco la retrocessione, la qualità dell’argentino iniziò a farsi sentire in campo e fuori, dove riuscì a creare una squadra vincente grazie a nuovi arrivi. La vittoria del primo Scudetto della storia del Napoli, arrivata in uno storico 10 maggio 1987, fu l’apoteosi per una città e per un calciatore ormai arrivato al momento più alto della carriera, undici mesi dopo il trionfo mondiale di Città del Messico. Da quel momento in poi il Napoli vinse solo una Coppa Italia, una Coppa UEFA, un altro titolo nazionale a una Supercoppa italiana.
L’impatto di Maradona nella realtà napoletana fu impressionante e in tutto il mondo oggi la squadra azzurra è conosciuta come quella nella quale militò il più grande astro di tutti i tempi, il calciatore la cui storia va ben oltre il calcio e trascende i confini della terra. Non sarà un mistero assoluto, ma il mito di Maradona è una storia diversa dalle altre e lo sarà sempre.