“Non lasciateci sole!” Questo è l’accorato appello delle famiglie adottive sarde, pervenuto al Presidente dell’Associazione Amici dei Bambini (Ai.Bi.), Marco Griffini, che si occupa di adozioni internazionali da oltre 25 anni.
Infatti la Regione Sardegna, come peraltro fatto dal Veneto e dalla provincia di Bolzano, aveva avviato nel 2009 un progetto di sostegno economico alle attività di quegli enti autorizzati che avessero aperto una sede operativa nell’isola al fine di agevolare l’adozione internazionale delle famiglie sarde, sia sotto l’aspetto di minor costi (spese di viaggio non più necessarie, riduzione tariffe procedurali) sia per migliorare la qualità dell’ accompagnamento delle stesse.
Beneficiari di tale intervento, erano da un lato, tre enti autorizzati costituitisi in un’intesa (Ai.Bi.,CIAI – Centro Italiano Aiuti all’Infanzia – e le Suore di San Gerolamo Emiliani), dall’altro i due enti NAAA (Network Aiuto Assistenza Accoglienza) e SOS Bambino International Adoption. Grazie a questi accordi erano state realizzate parecchie adozioni internazionali dalle famiglie residenti nell’isola: 87 nel 2010, 76 nel 2011 e 47 nel 2012. (Fonte Rapporti CAI)
Purtroppo il progetto “Adozioni internazionali Sardegna” venuto a naturale scadenza nel 2012, non è più stato rinnovato dalla Regione stessa e ora gli Enti Autorizzati dovranno decidere se continuare a tenere aperte le proprie sedi, recuperando i costi ovviamente dalle famiglie oppure se costringerle ad andare nuovamente sul “continente”.
Per ora Ai.Bi., pur avendo cessato l’intesa con gli altri enti autorizzati, ha deciso, almeno per qualche tempo di rimanere nell’isola, anche perché si è formato un Gruppo Familiare Locale, costituito da famiglie che, avendo conclusa la loro adozione, si sono impegnate ad accompagnare le nuove coppie nel loro percorso adottivo.
Ma Ai.Bi. riuscirà a tenere aperta la propria sede senza il sostegno delle altre realtà sarde?
Da lunedì Marco Cremonte, il responsabile delle sedi Italia di “Amici dei Bambini”, si recherà in Sardegna per effettuare una serie di incontri istituzionali programmati con Regione Sardegna, Provincia e Comune di Cagliari e con alcune importanti realtà associative (fra cui ACLI e Domus de Luna). Tali incontri hanno lo scopo di verificare le concrete possibilità di dar seguito all’attività dell’Associazione a favore delle famiglie sarde.
Il Presidente di Ai.Bi., Marco Griffini in merito a questa vicenda, ha dichiarato: “L’intenzione di Ai.Bi. è di rimanere e anzi di sviluppare sempre di più la attività di accompagnamento delle coppie: è un momento di particolare crisi dell’adozione internazionale e occorre da parte nostra una grande responsabilità per risolverla. D’altra parte abbiamo sempre creduto nella politica della “regionalizzazione” degli Enti Autorizzati, secondo la quale gli enti devono avere servizi capillari nelle regioni per essere più vicini alle famiglie: pertanto noi ci impegneremo al massimo delle nostre possibilità e sono sicuro che la risposta degli Amici sardi sarà positiva”.