Diversi da chi?
Intervista con Damiano e Sergio
Di Valentina Tresigliani
1) Presentatevi, fate un’introduzione all’intervista
Siamo due persone, due uomini, che si amano e che da più di 6 anni condividono la vita, fatta come per tutti, di gioie e dolori. Siamo anche due credenti, e anche per questo fortemente giudicati. Oggi nel 2015 in Italia viviamo ancora dei forti pregiudizi nei confronti di noi omosessuali e stranamente non per chi sceglie di vivere liberamente, senza vicoli particolari, la propria affettività ma soprattutto per chi, come noi, sceglie di vivere apertamente una relazione stabile del tutto simile a quelle di chiunque.
Le reazioni nei nostri confronti sono più o meno sempre le stesse. Risate, espressioni di ribrezzo, insulti, prese in giro e occasionalmente anche violenza fisica, quest’ultima però solo se ci ribelliamo e chiediamo rispetto.
Tutto cambia se le persone imparano a conoscerci allora scoprono che non siamo diversi da chiunque. Ma questo può capitare solo se prima queste stesse persone imparano il rispetto per il prossimo.
Io ( Sergio ) ho subito personalmente diverse aggressioni e sempre per le stessa ragione, mi sono ribellato a gli insulti che il più delle volte rivolgevano al mio compagno ( Damiano ). Talvolta gli insulti, che non ripeto perché tutti conosciamo, arrivano mentre siamo per la strada da parte di qualcuno che ci passa vicino in macchina o in motorino, altre volte su i social network quando capiscono che siamo ciò che siamo.
La responsabilità di questo stato di cose è anche dovuto a una certa visione moralistica religiosa che ci classifica come dei disordinati affettivi ( il termine più blando ), o come dei depravati, malati, dei sodomiti (un termine che avrebbe bisogno di un trattato a parte per far capire quanto sia errato), insomma dei peccatori.
Noi siamo solo due persone che vorrebbero essere riconosciute come tali e che la nostra relazione fatta di amore venga riconosciuta come un valore positivo e non come un errore.
Noi ci sentiamo famiglia, noi siamo famiglia!
Noi ci sentiamo sposati, noi siamo sposati!
Ora spetta allo stato riconoscerci perché noi non abbiamo più intenzione di rimanere nascosti.
“Nella famiglia è soprattutto la capacità di abbracciarsi, sostenersi, accompagnarsi, decifrare gli sguardi e i silenzi, ridere e piangere insieme, tra persone che non si sono scelte e tuttavia sono così importanti l’una per l’altra, a farci capire che cosa è veramente la comunicazione come scoperta e costruzione di prossimità.” Papa Francesco
2) Come vi definite (coppia ,fidanzati ,amici che si frequentano?)
Sposati.
Sposati coniugi compagni per la vita.
3) Da quanto tempo state assieme?
Dal 5 settembre 2008 sei anni ½.
4) Dove vi siete conosciuti?
In un locale sulla spiaggia del Poetto.
5) Descrivete il vostro rapporto
Ci amiamo viviamo insieme e condividiamo gioie e dolori.
Un rapporto di due adulti che si amano e scelgono di vivere assieme.
6) Cosa è per voi l’amore?
Rispetto, fedeltà condivisione, passione, sentimento.
Dare la propria vita per l’altro, la famiglia, gli sposi, la vita.
7) In quanto coppia omosessuale ritenete che vi siano differenze con le coppie eterosessuali
Nessuna.
Nessuna.
8) A che età vi siete resi conto di essere gay ?
12 anni.
La presa di coscienza tardi 30 e più, ma la sensazione di essere diverso da gli altri presto 7-8 anni.
9) Come avete vissuto questa realtà?
Sembrava una cosa normale.
Come una cosa sbagliata una colpa una vergogna una ingiustizia.
10) A chi avete confidato per primi di essere omosessuali? Qual’è stata la reazione?
Un cugino, nessuna in particolare.
A degli amici, alcuni bene ma con un po di sorpresa, altri con qualche pregiudizio.
11) E’ stato difficile dirlo ai vostri genitori? Come hanno reagito?
No, male all’inizio.
Difficilissimo, un parto doloroso, malissimo, con sofferenza, una sconfitta.
12) Che reazione hanno avuto nei vostri confronti amici, colleghi, parenti?
Bene tutti eccetto una parte della parentela che mi giudica come una vergogna per la famiglia.
Alcuni bene, altri con qualche dubbio, altri legati all’ambiente parrocchiale molto male, i colleghi sorpresi ma bene, i parenti tutti bene eccetto un fratello.
13) Qual’è il vostro punto di vista sul matrimonio gay e sulle adozioni? se per voi sono importanti spiegate perchè
A favore per entrambi. È importante il matrimonio per sentirsi persone come tutti e le adozioni perché desideriamo come tutti amare e aiutare il prossimo soprattutto i bambini.
A favore per entrambi. Per il matrimonio, in quanto credente, perché vedo in esso la manifestazione pubblica davanti a gli uomini e a Dio del mio amore per Damiano. Per le adozioni perché ritengo che potremmo essere, come tutti, dei buoni genitori e per questo essere d’aiuto per il prossimo.
14) Volete dire qualcosa a chi soffre di omofobia?
Che sono ignoranti e che il rispetto si impara non discriminando nessuno.
Che la loro paura ( fobia ) è dovuta solo alla non conoscenza dell’altro chi ci conosce ci rispetta.
15) Volete dire qualcosa ai ragazzi/e che scoprono di essere gay?
Di non vergognarsi e di scegliere bene i primi a cui confidarlo.
Non vergognarsi di parlare con qualcuno aprirsi confidarsi senza mai pensare di essere sbagliati.
16) Per voi è importante parlare di queste tematiche?
Assolutamente si, più se ne parla e prima lo si fa e prima si educa al rispetto di tutte le diversità e alle particolarità uniche di ciascuno. L’omosessualità non è una malattia ne una cosa da nascondere o di cui vergognarsi.
17) Come vi immaginate tra dieci anni?
Sempre insieme.
Io più vecchio e Lui che si prende cura di me….