La società di rivendita auto aveva la sede a Settimo San Pietro in Via San Salvatore di fronte al distributore Esso. Diverse le auto presenti vendute sul posto e on line attraverso un sito ben curato. Ai domiciliari, su ordinanza di custodia cautelare, sono finiti Andrea Marcias, di 38 anni, i coniugi Tomaso Cocco e Maria Palmas, rispettivamente di 49 e 47 anni, Carlo Cocco, di 47, e Serenella Contu, di 44. Sequestrate le società All Motors di Settimo San Pietro e la Cf Motors di Cagliari, le quote societarie degli arrestati, 24 autovetture, una barca e vari macchinari.
Pare che gli illeciti risalenti al 2006 siano stati commessi dalla società EMMECI MOTORS di Quartu S.Elena, dove Andrea Marcias era amministratore e grande “burattinaio” di tutta la storia, Tomaso Cocco socio all’uno per cento e Maria Palmas era una semplice dipendente in segreteria. L’indagine in corso qualifica i tre come “amministratori occulti” responsabili dei reati commessi. Secondo quanto riferito alla nostra redazione e non riportato sui giornali, la società attuale, All Motors S.r.l è stata aperta successivamente in seguito al fallimento della EMMECI Motors quindi sarebbe Pulita “estranea” ai reati del 2006 in quanto non esistente. La All motors è in stata comunque messa in stato di sequestro Preventivo, in quanto i titolari della stessa sono oggetto di indagini. Pare che infatti a Maggio di quest’anno abbia avuto una ispezione della finanza di 3 settimane senza riscontrare alcuna irregolarità. La responsabità effettiva dei tre indagati è da provare nelle indagini ma è certo che la società di settimo san pietro avrà delle ripercussioni negative in termini di visibilità e credibilità commerciale. Infatti pare che tutto quello descritto dall’edizione dell’unione sarda non sia del tutto corretto. La società fantasma creata per la compravendita di auto per poi portarle al fallimento e truffare il fisco e i clienti è la EMMECI MOTORS di Quartu S.Elena che secondo quanto accertato dai militari delle Fiamme gialle del Gruppo di Cagliari, coordinati dal magg. Alessandro Troisi, i cinque avrebbero importato vetture dall’estero, soprattutto Mercedes e Audi dalla Germania, rivendendole a prezzi concorrenziali. Prezzi scontati ottenuti, secondo gli inquirenti, grazie alle truffe. Dalle indagini è emerso che i cinque avrebbero portato al fallimento le società fantasma, dirottando il denaro in altri canali, senza pagare il fisco per le vetture importate e, a volte, senza consegnare nemmeno le auto ai clienti. Proprio una querela presentata da uno di loro nel 2006, che aveva avuto difficoltà a perfezionare il contratto di acquisto, ha fatto scattare le indagini. I successivi accertamenti hanno portato a individuare la “truffa carosello” che vedeva coinvolte le due società cagliaritane. Le indagini delle Fiamme gialle si sono spostate anche in Germania nelle società che inviavano le auto in Sardegna e che avevano i contatti con gli arrestati. Proprio grazie a questi ulteriori accertamenti sono stati scoperti gli ultimi tasselli della frode, fatta di imprese fittizie e aziende create solo per rilasciare fatture. Le indagini della Guardia di finanza non sono ancora concluse, le due società di Settimo e Cagliari prima del sequestro erano ancora in attività e negli uffici dei militari continuano ad arrivare denunce e segnalazioni.