“Po Paschixedda compra in Sinnia” è il motto che da anni lanciamo attraverso i nostri mezzi, in uno spot diffuso dalle scorse amministrazioni comunali. Ma quest’anno, non ci sono luci delle campanelle o le singolari candele dalla forma ambigua degli scorsi anni ad aiutare i commercianti. Il Natale quest’anno a Sinnai è senza luminarie di Natale. Il dicembre Sinnaese sembra un mese invernale come gli altri, se non fosse per qualche luce qua e là piazzata da privati cittadini nelle proprie abitazioni. Dopo le numerose polemiche sui social network e le presunte voci su altra destinazione dei fondi dedicati alle illuminarie, Il Sindaco di Sinnai Maria Barbara Pusceddu risponde alle domande dei Sinnaesi rimasti “Al Buio”. “Purtroppo, come per la maggior parte dei comuni, quest’anno abbiamo deciso di illuminare Sinnai con gli addobbi di proprietà del comune (poche). Fino all’anno scorso si dava incarico ad una dita specializzata che forniva le luminarie in affitto. In fase di bilancio, tutti insieme abbiamo fatto la scelta di razionalizzare quelle spese per coprirne altre importanti tra cui mensa, trasporto, rimborso studenti pendolari e altre spese di fondamentale importanza.” Certo bisognerebbe considerare la fondamentale importanza per i commercianti delle luminarie nel periodo natalizio. Molti di loro aspettano questo periodo tutto l’anno per poter far quadrare i conti e non possono permettersi di far “scappare” i pochi clienti rimasti, nei vicini centri commerciali. Prima di prendere delle decisioni del genere si dovrebbero cercare delle soluzioni per rendere lo shopping di natale più piacevole per Sinnaesi e non fare il contrario. Poi è chiaro che il bilancio comunale deve contenere tante spese di fondamentale importanza, ma possibile che bisognava tagliare proprio sul Natale e non su qualcos’altro?
Il Nostro invito è quello di sostenere i commercianti di Sinnai, acquistando sempre da loro con o senza luminarie. In fondo il natale non dovrebbe essere una festa esteriore e consumistica anche se in realtà lo è diventata, quindi cerchiamo di renderla migliore contribuendo, in tempo di crisi, nel nostro piccolo, a far girare l’economia del nostro paese.