Alla fine la piccola micetta di pochi mesi, salvata in extremis alcuni mesi fa dalla gattara di Via Cornalias, non ce l’ha fatta. La triste notizia, resa nota dagli stessi veterinari della Clinica Frongia di Via Liguria a Cagliari, (dove era stata adottata dallo staff medico), arriva in poco tempo sui principali social network, dove migliaia di persone ogni giorno seguivano il bollettino medico della gattina: «E’ con immenso dolore – scrive sul profilo Facebook la dottoressa Elisabetta Frongia – che vi dò la tristissima notizia della morte di Bettina, la gattina ustionata dall’acido muriatico. Questa sostanza oltre ad aver provocato le profonde lesioni su tutto il corpo, aveva purtroppo compromesso il normale sviluppo dei polmoni, ustionati dall’inalazione dei vapori dell’acido. L’insufficiente ossigenazione che ne è derivata ha bloccato il suo sviluppo corporeo, (pur avendo oltre 5 mesi aveva il corpicino di una gattina di 50 giorni), i suoi organi interni, non ossigenati, non hanno mai funzionato bene e il cuore, per sopperire a questa carenza di ossigenazione si era ammalato, finché ha smesso di battere. In questo tristissimo momento ci è di conforto sapere che nei suoi 5 mesi di vita ha avuto le carezze di tanti amici che hanno reso meno penosa la sua brevissima vita». La notizia in poche ore ha fatto il giro del web scatenando la commozione, la tristezza di migliaia di utenti anche dal resto dell’Isola, tanto aveva echeggiato tra i media questa vicenda. A luglio, lo ricordiamo, la gattina assieme ad altri micetti, era stato oggetto di un vile gesto disumano: qualcuno (ancora impunito) aveva gettato sopra i piccoli animali, dell’acido muriatico. La Signora Marinella Dessì, che abita proprio al primo piano del condominio di Via Cornalias, sentendo i lamenti dei micetti li aveva presi nel tentativo di lavarli immediatamente, ma anche lei stessa aveva riportato profonde ustioni, guarite diverse settimane dopo. Da lì il calvario della piccola Bettina, che pareva stesse bene, ma purtroppo ieri sera ha smesso di vivere.