Barbara D’Urso nei guai per l’intervista alla baby squillo, parte la denuncia

Dopo l’intervista alla baby squillo trasmessa in diretta a Domenica Live, programma condotto da Barbara D’Urso, è intervenuto il Moige, il movimento dei genitori, per presunta violazione di fascia protetta in merito a “due intollerabili episodi avvenuti nei programmi di Canale 5”. 

“Stiamo procedendo a denunciare al comitato Media e Minori due intollerabili episodi avvenuti nei programmi di canale cinque condotti da Barbara D’Urso – si legge sul sito dell’associazione – uno risalente a ieri, 10 novembre, all’interno di “Domenica live” , l’altro durante “Pomeriggio Cinque” di giovedì 7 novembre. La conduttrice, attraverso servizi e collegamenti, ha spiegato con dovizia di particolari il fenomeno delle baby squillo al centro della cronaca delle ultime settimane. Senza sconti di frasi esplicite o di dettagli morbosi e volgari. Il tutto durante la fascia protetta, anzi, nel caso di giovedì, a protezione specifica, sancita dal Codice di autoregolamentazione Tv e minori, che dalle 16 alle 19, vieta, tra le altre cose, “situazioni di ambiguità tra il bene e il male che disorientino circa i punti di riferimento ed i modelli a cui tendere e situazioni di trasgressione”. Così Elisabetta Scala, Vice Presidente e Responsabile Osservatorio Media Moige – Movimento Italiano Genitori, che ha ricevuto decine di segnalazioni in merito alle trasmissioni di canale cinque, attraverso il numero verde dell’Osservatorio Media 800937070.

“Denunciamo anche la violazione della Carta di Treviso, che disciplina i rapporti tra informazione e infanzia. Non si comprende il senso di tale accanimento su morbosi e sensazionalistici fatti di cronaca all’interno di programmi di intrattenimento, se non per rispondere a meri obiettivi di ascolto” – prosegue Scala. “A sottolineare i contenuti scabrosi delle varie dichiarazioni e testimonianze, con un elevato rischio di emulazione da parte del pubblico minore, gli espliciti titoli o le trascrizioni dei verbali in sovrimpressione, come “Un giorno ci siamo collegate a Backecaincontri per trovare lavoretti ed essere autonome e abbiamo visto un annuncio invitante per lavorare e guadagnare facilmente soldi”, o ancora: “Io e ***siamo esigenti vogliamo molte cose: vestiti, macchine, benessere”. Tutti messaggi estremamente diseducativi, come: “E’ capitato che alcuni clienti, dopo averci visto e chiesto se eravamo minorenni abbiano comunque avuto il rapporto sessuale” o “Lei doveva avere i rapporti sessuali. Io le ho fatto vedere come si doveva fare su internet”. “Seppure nella trasmissione domenicale ci sia stato un tentativo di dibattito con ospiti che volevano riportare l’accaduto ad un impegno educativo, a prevalere sono state le immagini e i contenuti più scioccanti e scandalosi. Chiediamo più rispetto delle leggi a tutela dei minori che guardano la tv e anche di quelli coinvolti in reati” – conclude Scala”