Nastrorosso è la nuova pista ciclabile che attraversa e unisce i comuni di Selargius e Quartucciu.
Sarà aperta, Sabato 20 Ottobre alle ore 9.30 con una Pedalata Inaugurale con Ritrovo dei Partecipanti presso i parcheggi del Museo di Quartucciu (via Pertini), la partenza è prevista per le 10.00 con arrivo alle 11 presso “Casa Soro” in località San Lussorio, Selargius dove seguirà un rifresco, il saluto delle autorità e Animazione per i bambini con distribuzione dei gadgets dell’evento. Oltre 3 chilometri di corsia preferenziale, che va dal parco di San Lussorio al centro commerciale “Le Vele”. “Un Percorso di Civiltà” è lo slogano di Nastro Rosso, Un invito a ripensare la città: i suoi spazi, le sue mete, la sua mobilità. Cioè la qualità della vita di tutti noi. Nell’opuscolo distribuiti alla cittadinanza si mettono in risalto i vari percorsi. Oltre alla Qualità c’è il percorso di Comodità: Il mercato, la scuola, la chiesa, le poste, il Comune. Le vetrine dei negozi, il tabacchino, il bar. I centri commerciali, il cinema, gli impianti sportivi. Il luogo di lavoro. Le tappe più frequenti della vita quotidiana di tutti noi. Raggiunte senza traffico, nervi tesi e ricerca del parcheggio. Comodo, no? Nastrorosso è anche un percorso di Salute: Non fanno che dirci che mangiamo troppo e ci muoviamo poco. Forse è vero. Tranquilli: Nastrorosso non interviene sulla nostra dieta. Però ci dà la possibilità di muoverci agevolmente tutte le volte che vogliamo, e mantenerci così snelli e sani. O, se siamo ancora piccoli, di crescere con dei bei muscoli. Insomma, non ci son scuse per nessuno: pedalare! Da non sottovalutare la Leggerezza: Quella dell’aria che respiriamo: chi va in bicicletta non inquina. Quella di tutti i nostri piccoli spostamenti: in bici possono essere molto agili e veloci. Quella del nostro umore, un po’ più rilassato. Quella del cuore. Di chi sa che tra i vantaggi di questa possibile nuova abitudine c’è anche quello di lasciare alle generazioni future un mondo più pulito. E’ un percorso di Rispetto: Verso noi stessi, che mentre ci spostiamo possiamo finalmente guardarci intorno. E salutarci guardandoci negli occhi. Senza dover fare ciao dai finestrini chiusi o contenderci un parcheggio a colpi di clacson. Verso i bambini e gli anziani: sono ciò che siamo stati e ciò che diventeremo. Verso quelli che già vanno in bicicletta e verso tutti quelli che impareranno quanto è bello. Un percorso in piena Sicurezza: Nastrorosso è ben segnalata, non presenta ostacoli, non ha buche ed è sempre illuminata. Corre parallela al traffico ma non lo incrocia quasi mai. E gode comunque di attraversamenti pedonali dedicati. Così ognuno può pedalare in completa tranquillità. Senza dover chiedere nulla a nessuno. Sicuro! Da non sottovalutare il Risparmio: Benzina e gasolio alle stelle: è il momento di provarci! Forse scopriremo che gran parte dei nostri spostamenti possiamo farli senza la macchina. E arrivare lo stesso a destinazione. Anche collegandoci alle fermate dei mezzi pubblici, se dobbiamo andare oltre. E magari permettendoci qualche extra coi denari risparmiati. Infine Nastrorosso è un percorso di Crescita: Delle coscienze, prima di tutto. Invitate a stili di vita più consapevoli e sostenibili. Ma anche della stessa rete intercomunale di piste ciclabili prevista nell’area vasta di Cagliari. Nastrorosso sarà collegata a quelle di Monserrato e Quartu Sant’Elena. Da dove, lungo il Poetto o attraverso il Parco di Molentargius, si potrà arrivare fino a Cagliari. Come dire: se usiamo Nastrorosso l’aiuteremo a diventare grande! Questi i 10 consigli per usare la bicicletta in sicurezza:
Teniamo sempre in ordine la nostra bicicletta: gomme a posto, freni efficienti, campanello potente. Ma soprattutto luci: davanti devono essere bianche o gialle, dietro rosse e dotate di catarifrangente. Nei pedali, e su entrambi i lati di ciascuna ruota, devono esserci sempre i doppi catarifrangenti gialli.
Fino ai 14 anni bisogna sempre indossare un casco protettivo. Se anche gli adulti lo mettono, non sbagliano. Meglio essere sempre ben visibili, indossando gli appositi indumenti con bande fluorescenti: fuori città, dal tramonto all’alba, sono sempre obbligatori, e dentro le gallerie lo sono anche in pieno giorno.
Anche noi ciclisti dobbiamo rispettare il Codice della Strada. Ma non basta. Consapevoli dei nostri diritti, è bene che teniamo sempre un comportamento deciso ma ben prevedibile. Che segnaliamo col braccio, per tempo, l’intenzione di cambiare direzione, e che lo solleviamo in alto quando intendiamo fermarci.
Agli incroci trafficati, se dobbiamo svoltare a sinistra, meglio farlo in due tempi: prima dritti, poi fermarsi all’angolo; aspettare nuovamente il verde se c’è un semaforo; se non c’è, aspettare che la strada sia ben sgombra. Ricordando sempre che siamo più lenti dei veicoli a motore, che in un attimo potrebbero esserci addosso.
Quando c’è una pista ciclabile, preferiamola. Se non c’è, scegliamo le strade meno trafficate. Evitiamo i percorsi accidentati e quelli frequentati da mezzi pesanti. Alle rotatorie non impegniamo le corsie interne. Evitiamo di salire sui marciapiede; se non possiamo farne a meno, andiamoci a piedi e a passo d’uomo.
Meglio non rasentare le automobili parcheggiate, specie se al volante c’è qualcuno: potrebbe aprire improvvisamente lo sportello o partire. Ricordiamoci che spesso gli scooter ci sorpassano a destra. Attenzione alle rotaie e ai gradini longitudinali dell’asfalto: incrociamoli con almeno 30 gradi di incidenza.
Prestiamo particolare attenzione ai mezzi pesanti: autobus, camion, furgoni, autoarticolati, rimorchi. In curva le loro traiettorie si stringono imprevedibilmente, e chi li guida ha una visibilità limitatissima. Teniamocene lontani – anche fermandoci – e riserviamoci sempre larghissimi margini di sicurezza.
Noi ciclisti siamo più vulnerabili, perciò dobbiamo raddoppiare l’attenzione. Non distraiamoci con cellulari e musica nelle cuffiette. Cerchiamo sempre uno sguardo d’intesa con gli automobilisti. Non procediamo affiancati con altri ciclisti: solo se hanno meno di dieci anni possiamo tenerli alla nostra destra.
Quando la pista ciclabile incrocia una strada normale, dobbiamo prestare molta attenzione: scendiamo dalla bici e attraversiamo sulle strisce pedonali, non prima di aver guardato bene a destra e a sinistra, e sempre valutando la situazione con ampio margine di sicurezza. Se a questi incroci troviamo un semaforo o un vigile, rispettiamone i segnali.
Quando pedaliamo, non portiamo cani al guinzaglio: saremmo un pericolo per noi, per loro e per gli altri. Se trasportiamo un bambino dobbiamo dotarci di un apposito seggiolino. E ricordiamoci sempre che in uscita dalle piste ciclabili dobbiamo dare la precedenza agli altri veicoli. E moltiplicare la nostra prudenza.