Lotta all’azzardo: scende in campo la politica

In Sardegna continua ad essere alto l’allarme ludopatia, nei fatti nell’Isola si gioca molto se non troppo!

Secondo alcuni dati nel territorio della Sardegna c’è una incidenza troppo alta di slot machine, in base ai recenti rilevamenti ci sarebbero 20mila slot machine, una ogni 90 abitanti. Un numero da record, ed infatti nell’Isola si giocano ben 1,5 miliardi di euro l’anno.

Torna alla ribalda l’urgenza di una legge regionale sulle norme del gioco d’azzardo e questa volta interviene un esponente di Campo Progressista, la formazione che a livello nazionale fa capo a Giuliano Pisapia ex sindaco di Milano.

Francesco Agus, consigliere regionale è il primo firmatario di ben due proposte rimaste ancora lettera morta per la legislatura Pigliaru.

In una nota trasmessa qualche giorno fa dal consigliere Agus si legge . “E’ urgente intervenire con decisione per attuare programmi regionali per la prevenzione e la riduzione del rischio di dipendenza da gioco d’azzardo, e per l’assistenza delle persone già affette da ludopatia attraverso percorsi terapeutici e di reinserimento sociale”.

E’ proprio grazie all’impegno di Agus e di altri consiglieri di Campo Progressista che però sembra muoversi qualcosa in materia, interrogazioni su interrogazioni stanno facendo il proprio corso .

Ad oggi non bastano le ordinanze sindacali adottate da alcune città come Cagliari e Sassari, serve un piano regionale, serve una legge.

Agus nel suo recente intervento ha fatto notare come l’isola sia tra le prime firmatarie  del Manifesto per la lotta alla ludopatia ma è necessario un impegno ampio e massiccio per contrastare la dipendenza.

Le norme, ricordiamolo, andrebbero comunque a contrastare solo la diffusione del gioco fisico e non quella del digitale che invece è in crescita continua.

Nell’Isola da qualche tempo infatti si è sviluppata la passione per la roulette online una delle tante proposte che si trovano tra le maglie della rete.

Se la politica è attenta al gioco d’azzardo stessa cosa si può dire delle associazioni del terzo settore che costantemente implementano piano e progetti atti a illustrare alla cittadinanza il gioco consapevole o, come ha fatto recentemente a Sassari il movimento No Slot, cercare di convincere i locali a evitare di installare altre slot. 

La realtà è dura: in Sardegna la crisi economica ha mandato al lastrico molte famiglie e tutt’ora diventa molto difficile trovare lavoro, giocare regala il sogno facile di poter risolvere una situazione contingente, ma non è proprio così, purtroppo il gioco porta a dipendenza in particolare quello fisico.

In Sardegna solo i  Sindaci di Alghero, Cagliari e Sassari, hanno attuato delle normative territoriali  gli altri non hanno fatto ancora nulla per fermare la voglia di gioco dei concittadini eppure ormai è cosa nota quanto possa pericolosa la ludopatia e quanto questa possa incidere sul già scarno bilancio delle politiche d’assistenza sociale.