Torre delle Stelle, Il parcheggio dei campi torna alla collettività! Accolto il ricorso per il ripristino dell’uso pubblico

La recinzione deve essere rimossa e l’area restituita alla collettività, quale area di sosta, transito pedonale e sede del mercatino civico estivo. È questa l’ottima notizia che giunge sulla brutta vicenda del parcheggio “dei campi” di Torre delle Stelle, sottratto improvvisamente nel giugno 2012 (grazie ad un’assai sorprendente autorizzazione rilasciata dal Comune di Sinnai ad un privato) al pacifico uso pubblico che si protraeva da almeno 35 anni. Il Tribunale Civile di Cagliari, con l’ordinanza del 21 marzo 2014, ha infatti accolto il ricorso con il quale il Comune di Maracalagonis chiedeva di tornare in possesso dell’area.  Il Tribunale ha riconosciuto il pacifico uso pubblico dell’intera area (mappali 571,572, 1152 e 83, foglio 82 Sinnai) e l’ inclusione dei mappali 83 e 1152 fra quelli ceduti al Comune di Maracalagonis per pubblica utilità nell’ambito del piano di lottizzazione “Cocco e più”. È stata pure puntualmente individuata la natura “inveritiera” delle false attestazione di possesso dei privati che avevano recintato l’area (false attestazioni in base alle quali è stato stipulato un atto di compravendita di uno dei mappali interessati, il 1152) e di un fantomatico accordo tra Orsa Minore e “condominio” per la gestione dell’area (di cui diremo più avanti). L’intera vicenda è stata costellata di fatti e atti decisamente anomali, che hanno determinato un grave vulnus dell’interesse pubblico a favore di quello privato di alcuni soggetti. L’area di cui si parla, infatti, svolgeva una essenziale funzione di pubblica utilità, sia sotto un profilo formale (urbanistico-amministrativo), che di fatto (uso pubblico). Il primo profilo era dimostrato per tabulas dagli atti del piano di lottizzazione “Cocco e più”, nel quale i mappale 83 e 1152, pur essendo in territorio di Sinnai, facevano parte delle aree cedute dai lottizzanti al Comune di Maracalagonis per soddisfare il fabbisogno minimo di 20% di aree pubbliche previste dal piano di fabbricazione comunale vigente all’epoca (oltre che le norme urbanistiche sovra-ordinate). Senza la cessione di quei mappali al Comune, dunque, il piano di lottizzazione sarebbe stato fuorilegge. Il secondo era un dato di fatto sotto gli occhi di tutti da almeno 35 anni: una collettività indistinta ha da sempre usato quell’area come “il parcheggio dei campi”, indispensabile area di sosta a servizio di strutture che per definizione richiamano un elevato numero di visitatori e dunque di traffico veicolare. L’ha pure usata come area di transito pedonale per accedere ai campi e come sede del mercatino civico estivo. Una perfetta convergenza di situazioni giuridiche e sostanziali che rendeva davvero inimmaginabile che gli Uffici comunali di Sinnai potessero rilasciare, come se nulla fosse, l’inopinata autorizzazione edilizia che, permettendo la recinzione del parcheggio, di fatto aveva realizzato una deleteria trasformazione urbanistica del comparto, interrompendo bruscamente l’uso pubblico e permettendo ad un privato di impossessarsi di 3000 mq da sempre soggetti ad uso pubblico, persino inglobando parte del campo di calcetto. E così, quando i proprietari e frequentatori di Torre delle Stelle videro che lo storico parcheggio era diventato oggetto di una “cessione alla rovescia” (dal pubblico al privato) la reazione(e l’indignazione) fu molto viva. E in tanti si rivolsero alla Nuova Associazione Torre delle Stelle, chiedendo di attuare tutti i possibili rimedi a difesa dell’interesse generale. Impegno che abbiamo assunto senza esitazioni, data l’importanza della partita che si gioca intorno ai quei terreni, la cui funzione di utilità pubblica è essenziale per l’assetto urbanistico-viario del comprensorio. A nulla, tuttavia, valsero le svariate istanze da noi inviate al Comune di Sinnai con le quali evidenziavamo la chiara violazione del diritto di uso pubblico gravante sull’area e chiedevamo di sospendere il procedimento autorizzativo. E anzi, gli uffici comunali furono davvero efficienti nel rilasciare ben 3 autorizzazioni edilizie e 2 autorizzazioni paesaggistiche nell’arco di poco più di 6 mesi, di cui le ultime (gennaio 2013) a posteriori, come se l’intervento edilizio non fosse stato già da tempo completato, realizzando il notevole risultato di conformare i titoli abilitativi all’opera già realizzata.  Ne parlammo qui. Di conseguenza, un gruppo di proprietari, coordinati dall’Associazione, decise di ricorrere al TAR per chiedere l’annullamento delle autorizzazioni comunali alla recinzione dell’area. Il ricorso si basa essenzialmente sulla violazione del diritto di uso pubblico ed è ancora pendente. C’è poi il capitolo del surreale coacervo di conflitti d’interesse e commistione fra interessi privati e ruolo di “amministratore”del c.d. condominio. Nel maggio 2012, infatti, a  seguito dei nostri esposti, il Comune di Sinnai si accorse che anche il mappale 1152 era stato recintato, nonostante la autorizzazione edilizia non lo includesse (con la motivazione che la titolarità formale di quel mappale sarebbe stata in capo a terzi estranei alla vicenda). Per “sanare” la situazione si pensò bene, allora, di stipulare davanti al notaio un “deposito di contratto di vendita“, con il quale la società Orsa Minore srl  avrebbe venduto all’ “amministratore” del c.d. condominio (quale privato) il mappale 1152 (oltre all’ 83) in base ad un asserito possesso ultraventennale (notoriamente inesistente). Questo presunto titolo è stato ritenuto sufficiente, dagli uffici del Comune di Sinnai, per rilasciare l’autorizzazione a recintare anche quel mappale. Dunque, chi avrebbe dovuto per primo tutelare gli interessi dei c.d. “condòmini”  opponendosi a un atto gravemente lesivo nei loro confronti (la sparizione di un essenziale parcheggio pubblico con la conseguente compromissione della possibilità di usufruizione del parco), era la stessa persona che, da privato, si impossessava del terreno che includeva persino parte di un campo di gioco rivendicato quale “condominiale” dallo stesso soggetto che da privato lo recintava (il campo di calcetto è in realtà comunale). Ma non solo. Dall’ordinanza si apprende che nel tentativo di “superare” la pacifica circostanza del possesso pubblico dell’area, i due privati sedicenti proprietari delle aree hanno affermato che a possedere l’area sarebbero stati loro ma non direttamente, bensì tramite il possesso (inesistente in realtà) che avrebbe esercitato il “condominio”, in base ad un fantomatico accordo tra “condominio”  medesimo e Orsa Minore (facilitato, da quanto si legge nell’ordinanza, da un rapporto di stretta parentela fra il precedente amministratore e i titolari dell’Orsa Minore). Dunque, si è tentato di usare il presunto possesso del condominio per ottenere un vantaggio personale. E, per completare il quadro, giova ricordare che questi mappali (83,1152, 571 e 572, foglio 83 Sinnai) guarda caso si sono miracolosamente salvati dalle azioni di usucapione a strascico intentate (e respinte) da chi gestisce il c.d. condominio su tutto il parco. Non pare necessario evidenziare le notevoli, deleterie ripercussioni che questi fatti producono sull’interesse pubblico, tanto più che anche altri terreni comunali sono oggetto di incessanti tentativi di appropriazione privata. Ora è necessario che il parcheggio dei campi venga rapidamente liberato dalla recinzione e restituito all’suo pubblico, anche per poter programmare le tante iniziative di pubblico interesse che l’area potrebbe ospitare nella prossima stagione estiva (mercatino civico, mostre, etc…).

(Associazione Nuova Torre delle Stelle)