Sinnai – Una Peugeot 106 Arancione mette in scena la truffa dello specchietto rotto

Sinnai – Ci Segnalano che a Sinnai circola un ragazzotto con un Peugeot 106 Arancione che mette in scena la truffa dello specchietto ormai nota in tutta Italia. Secondo quanto racconta Marianna una ragazza di Sinnai, un ragazzo probabilmente rumeno l’ha seguita simulando il colpo alla macchina e chiedendo in cambio 30 euro in contanti per il danno. “io ho sentito il colpo ma ero sicurissima di non averlo toccato perchè il suo era chiuso e poi sono arrivata a casa per controllare ed è arrivato lui subito…oggi sono andata dai vigili e loro mi hanno detto che è una truffa…la targa ha due lettere e i numeri di mezzo ho letto solo i primi due cioè 98”. Il Fatto pare sia accaduto nella zona di S.Vittoria all’altezza di via Michelangelo, poi l’uomo ha seguito la vittima sino a casa sua. Intanto oggi il giudice di Pordenone fa arrestare un “esperto” della truffa: Salvatore Restivo. Ill giovane era affidato ai servizi sociali al Comune di Quartu dopo una serie di truffe allo specchietto e condanne per tre anni e mezzo che ora dovrà scontare. Espediente ormai vecchio, il trucco dell’incidente finto è una vera e propria truffa e miete molte vittime. Funziona in modo semplice. Primo atto: mentre percorrete una via, magari stretta, sentite un piccolo urto allo specchietto retrovisore del lato passeggero. Chi è attento alla guida non può accorgersi che a provocarlo è stato il bastone esposto dal guidatore di un auto che avete appena superato o in sosta accanto al marciapiede. Secondo atto: quell’ auto vi segue, lampeggia con insistenza e il guidatore vi fa cenno di accostare e fermarsi. Terzo atto: mostrando il suo specchietto retrovisore artatamente lesionato, e spalleggiato da un compare, il conducente dell’ auto attacca una scena da vero attore. «Lei mi ha danneggiato lo specchietto. Lo vede? Mettiamoci d’ accordo senza scomodare le assicurazioni… Mi dia cento euro e lasciamo perdere tutto». C’ è chi ci casca e paga. Chi tratta e se la cava con cinquanta euro. Ma sempre truffa è. E se si va a denunciare la questione si fa pure la figura dei fessi. Le vittime sono di frequente anziani o donne, ma soprattutto persone sole in auto. Tuttavia l’ ultimo atto può essere vostro. Istruzioni per l’ uso: se avete la certezza di non aver danneggiato specchietti, anche perché con un urto serio il vostro si sarebbe ripiegato, rispondete che comunque chiamerete il 113 e accennate a telefonare. Normalmente la risposta è: «Non abbiamo tempo, in fin dei conti non è successo niente». Oppure scendete con aria accigliata e il cellulare in pugno. Poi, dirigendo verso i furbastri, urlate: «Con questo scherzo dello specchietto avete rotto, chiamo la polizia». Si dilegueranno. Occhio!