Come cambierà l’intrattenimento con l’avvento di AR e VR?

Le nuove frontiere dell’intrattenimento, si sa, sono la realtà virtuale e la realtà aumentata. Complice il costo dei visori, che negli ultimi anni sta calando vertiginosamente, sempre più amanti della tecnologia hanno deciso di sperimentare con queste nuove forme di divertimento virtuale. Con alcune app è oggi possibile addirittura “viaggiare” in realtà virtuale, e visitare posti nuovi dal comfort di casa propria solamente indossando uno speciale visore.

Ecco come AR e VR stanno cambiando il mondo dell’intrattenimento domestico.

Il mondo del gaming e quello di AR e VR

Senza dubbio, realtà virtuale e realtà aumentata avranno un impatto notevole sul futuro dei videogiochi e degli esport. Per quanto riguarda la realtà aumentata, il cambiamento sta già avvenendo: nell’estate del 2016, il gioco per smartphone in realtà aumentata Pokémon Go divenne un tormentone. 

Non a caso, il futuro della realtà aumentata pare essere legato imprescindibilmente a quello dei videogiochi da smartphone. Non solo Google e Apple stanno investendo in nuove tecnologie AR, ma una ricerca ha rivelato che la maggioranza dei gamer che ha provato la realtà aumentata lo ha fatto proprio da cellulare. 

Mentre alcune app di uso quotidiano come Google Maps si stanno già attrezzando per ospitare nuove tecnologie AR, tutto lascia intuire che il vero successo della realtà aumentata sarà nel mondo del gaming. Il 79% degli americani che hanno utilizzato l’AR almeno una volta nella vita lo hanno fatto per giocare ai videogiochi.

Per quanto riguarda la VR, sappiamo tutti che ad oggi la tecnologia non è sufficientemente sviluppata per dare origine alle esperienze completamente immersive che vediamo nei film di fantascienza. Tuttavia, i videogiochi VR stanno diventando sempre più popolari: per esempio, il dispositivo PlayStation VR, che ha debuttato sul mercato nel 2016, è oggi compatibile con oltre 500 giochi, tra cui alcuni dei titoli più amati dai gamer, come “No Man’s Sky”, “L.A. Noire” e “Beat Saber”.

Sappiamo che nel 2020 uscirà il gioco “Iron Man VR” per PlayStation VR, il quale, grazie alla popolarità dei supereroi della Marvel, potrebbe far impennare le vendite del dispositivo della Sony e, di conseguenza, la popolarità della realtà virtuale. 

Dall’altro lato, ci sono diversi motivi per cui, allo stato attuale delle cose, i giochi in VR sono ancora un prodotto di nicchia e faticano a diventare mainstream. In primis, i gamer sono ormai abituati a passare ore e ore davanti alle loro amate console. Non a caso, spesso i giochi più amati sono proprio quelli con una trama complessa che viene rivelata poco a poco durante le varie fasi del gioco.

Tutto questo non è possibile con la realtà virtuale, che costringe i giocatori a passare meno tempo davanti allo schermo e, di conseguenza, i produttori a creare giochi più brevi con trame meno complesse. Infatti, l’utilizzo prolungato di occhiali VR può causare nausea e malessere.

In secondo luogo, la VR richiede computer con una potenza superiore alla norma e, di conseguenza, molto più costosi dei portatili che quasi tutti gli utenti possiedono. Anche i fan più incalliti dei videogiochi online, che spesso hanno PC fissi con schede grafiche super potenti dedicate specificamente al gaming, potrebbero non essere equipaggiati a sufficienza per i giochi in realtà virtuale. 

L’unico dispositivo che permette di giocare in VR senza necessariamente avere un computer ultra potente, al momento, è Playstation VR, compatibile con PS4. 

La realtà virtuale e il cinema

Anche il mondo della TV e del cinema sta iniziando a sperimentare con la realtà virtuale per proporre forme di intrattenimento sempre nuove. Le Olimpiadi di Rio 2016 sono state le prime ad essere trasmesse anche in realtà virtuale, in uno speciale formato a 360 gradi da vedere con gli appositi visori. Ma non solo: anche altre discipline sportive, come il ciclismo e la pallavolo, hanno scelto questa nuova tecnologia per trasmettere le gare in diretta, soprattutto sulla famosa pay TV Sky. 

Persino National Geographic ha ceduto al fascino della VR, realizzando diversi documentari a 360 gradi. Per quanto riguarda il cinema, registi hollywoodiani illustri come Steven Spielberg e Ridley Scott hanno già firmato cortometraggi e lungometraggi in VR.