No Name Radio, la generazione Z a cui punta la Rai

Il mondo radiofonico è stato certamente rivoluzionato da parte dell’evoluzione degli strumenti digitali, che ormai fanno parte della nostra vita di tutti i giorni. Più in generale, come si può apprezzare anche con i vari portali, piattaforme e console, il mondo digitale si é totalmente ampliato negli ultimi anni portando novitá e cambiamenti in ambito videoludico in cui i titoli da Tripla AAA come The Witcher sono stati riproposti nel mondo delle serie TV, oppure considerando l’impatto della tecnologia nelle nicchie che di cui fa parte Blood Suckers oppure quelle dedicati alle piattaforma di gioco streaming, come Arcadia o Luna di Amazon. E anche i nuovi progetti dedicati al mondo delle radio devono per forza di cose guardare con un occhio attentissimo all’evoluzione tecnologica.

Che cos’è No Name Radio

Il nuovo progetto No Name Radio rappresenta la grande novità proposta dalla Rai. L’obiettivo è quello di coinvolgere il più possibile un pubblico molto giovane, anzi estremamente giovane. Insomma, la Rai vuole fare colpo con la generazione Z.

Un nuovo progetto che ha preso il via da pochissimo, in modo particolare ha esordito presso il nuovissimo metastudio a Roma. Un progetto che vede in primo piano, con un ruolo decisamente importante, Roberto Sergio, ovvero il direttore di Radio Rai. A condurre No Name Radio ci sono Federica Longo e Michele Gioia, che hanno potuto ospitare artisti di altissimo livello, con una serie di nomi particolarmente apprezzati dai giovanissimi.

Volete qualche esempio? Tra gli ospiti di No Name Radio c’erano Ernia, Franco 126, Lil Kvaneki, Claudym, Fulminacci e Ditonellapiaga. Una nuova radio per un progetto, diverso chiaramente rispetto alle web radio, che chiaramente si propone con grande forza anche sui canali social, come ad esempio Instagram, ma punta tantissimo anche su RaiPlay. È chiaro che l’obiettivo è quello di proporre una serie di contenuti che siano perfettamente in linea con la Generazione Z. interessante mettere in evidenza come la programmazione sarà live orizzontale e durerà un’ora, garantendo sempre un notevole intrattenimento e una continua interazione con il pubblico.

È già un successo per tantissimi giovani

Il progetto sta già dando i suoi primi frutti, visto che in men che non si dica l’ingresso di Rai Radio, in via Asiago durante l’inaugurazione della nuova radio, si è stipato di tanti giovanissimi. D’altro canto, la denominata di questa radio, ovvero No Name Radio, taglia il cordone ombelicale nei confronti della solita abitudine nel naming dei canali Rai Radio.

Insomma, per una volta pare proprio gruppo sia perfettamente orientato verso la ricerca del coinvolgimento di un pubblico sempre più giovane, dopo aver eseguito un’attenta e approfondita indagine per capire quali potessero essere le proprie preferenze ed esigenze. Già dalla scelta delle colorazioni si può intuire qualcosa di più, visto che è stata apprezzata moltissimo la decisione di puntare sul viola e sull’arcobaleno. Non solo, dato che sembra aver ripagato anche la scelta di puntare su dei conduttori davvero giovanissimi, di età che va da 18 fino a 22 anni. I primi due che si sono cimentati con il microfono, come detto in precedenza, sono Michele Gioia e Federica Longo.

Anche sui social, in streaming, i momenti legati allo switch off di questo nuovo canale per i giovani sono stati immortalati in tempo reale. Da notare come la radio sarà ospitata da uno studio veramente all’avanguardia e innovativo sotto numerosi punti di vista. Non solo, visto che la programmazione si caratterizza per essere live orizzontale a utilità immediata, con una durata pari a una sessantina di minuti. Il programma prevede sempre grande spazio all’intrattenimento e a varie modalità di interazione con il pubblico. Non mancheranno anche delle rubriche, piuttosto brevi, che verranno gestite da parte degli influencer, che avranno una durata intorno ai 30 minuti e saranno organizzate a utilità ripetuta. A proposito dello studio all’avanguardia di cui parlavamo in precedenza, va detto che non è di certo l’unico progetto super tecnologico di cui si sta occupando il direttore Sergio, visto che a breve è previsto il “debutto” anche della Sala F, dove verranno trasmessi vari programmi, tra cui pure “Un giorno da pecora”.