Sant’Elena tra presente e passato – Sinnai

Si sono conclusi lo scorso Lunedì 1 Settembre i festeggiamenti per Sant’Elena a Sinnai, tenutisi presso la chiesetta campestre di Sant’Elena a Sinnai.
Quest’anno i festeggiamenti hanno coinciso e sono stati accompagnati dall’inaugurazione della 15^ Sagra della Mandorla e quindi la preparazione e assaggio di dolci tipici; le serate sono state animate da una performance di Launeddas che hanno accompagnato la processione di andata e ritorno dalla chiesa di Sant’Elena, gare poetiche “Muttetus Frorius”, partecipazione di “Souvenir Ligabue CoverBand”, l’esibizione del coro polifonico maschile “S’arrodia” durante la messa in onore della Santa, lo spettacolo di cabaret “Pino e gli Anticorpi”, improvvisatori con chitarra e con soli 4 euro la degustazione di menù a base di prodotti tipici.

La chiesetta campestre fu eretta in onore della madre di Costantino il Grande, Elena, vissuta tra il III E IV secolo; si parlò di lei come donna di gran fede, umiltà, pietà e munificenza verso gli altri; è attribuibile proprio a lei la conversione al cristianesimo di Costantino. L’impianto della chiesa è molto semplice con un unico ingresso nella facciata sovrastata da un’ampia apertura ad arco acuto a sua volta sormontata da un oculo che filtra la luce e permette un’adeguata illuminazione naturale interna; la chiesa è arricchita da ben due campanili a vela e dalle correlate campanelle; si conserva tutt’ora la statua dedicata alla Santa in legno policromo. La chiesetta è sicuramente risalente all’epoca Bizantina, non è comunque rintracciabile la certa datazione del primo impianto. Fonti certe informavano che la chiesa rurale di Sant’Elena era stata consacrata dall’arcivescovo Tommaso Ignazio Natta, che resse la diocesi cagliaritana, dal 1759 al 1763, e che non era stata riedificata. Altro scritto parrocchiale, datato 1790, attesta che le condizioni della struttura non erano cambiate; così anche lo storico Angius la segnalava ancora in rovina in attesta sino al 1926 del restauro grazie all’impegno ed alle donazioni dell’intera popolazione, che nei secoli è sempre rimasta devota alla Santa; ricopre infatti a oggi e sopratutto in passato una grande importanza per i cittadini Sinnaesi che ogni anno con grande fervenza onorano la sua memoria.