Sinnai, Giulio Lobina lascia L’Italia dei Valori

Il Consigliere comunale di minoranza Giulio Lobina lascia L’IDV e il ruolo di Capogruppo, a comunicarlo direttamente lui tramite un post su Facebook, ed un’articolo pubblicato dall’Unione Sarda. “O i partiti ritrovano la responsabilità di essere coerenti con gli ideali che propongono o, inesorabilmente, continueranno a perdere la loro funzione democratica. Siamo persone che rappresentano altre persone e siamo chiamati ad amministrare per il bene dei cittadini, non di una casta che conserva i propri privilegi o trasforma le questioni morali in mere questioni giudiziarie. Non bastano dette da Silvio certe stronzate? La grazia non è un privilegio. La politica del compromesso al ribasso sta distruggendo la civiltà. Chi è implicato in procedimenti penali per reati contro la Pubblica Amministrazione si faccia da parte. La Sardegna ha bisogno di un Governo forte e non ricattabile nè ad orologeria.” Lobina resterà in consiglio comunale come indipendente. La Comunicazione ufficiale la farà Giovedì 28 novembre in Aula in occasione del Consiglio comunale. Lobina, che in passato è stato anche segretario provinciale dell’IDV, non approva, la nomina di Giomaria Uggias a segretario regionale del Partito. “Lascio il partito con l’amaro in bocca perchè per due anni interi ho militato e ho combattuto per gli ideali che lo stesso portava avanti; per due anni, con un bellissimo gruppo di Giovani di Sinnai, siamo persino riusciti in questa avventura politica che ci ha permesso di sondare il terreno con una candidatura alle provinciali del 2010 dove abbiamo superato i 600 voti, permettendoci poi di avere un consigliere comunale eletto. Non Solo, la grinta, la voglia di cambiare le cose, il gruppo, la forza d’animo e gli ideali di un partito che ha toccato l’otto per cento, prima di una inarrestabile parabola causata da scandali interni che paiono ancora non finire. Nell’IDV non mi ritrovo più, da qui la decisione di Uscire. Ho solo voglia di credere che esiste una politica buona per la gente, che rimetta al centro dell’amministrare la persona umana e il lavoro che restituisca la dignità”